Cosa rende davvero felici le persone? Il successo? Le relazioni? Il divertimento e l'eccitazione? Dai uno sguardo alla tua vita insieme a noi e scopri cosa la rende realmente felice e piena di significato.
Cos’è la vera felicità? E’ divertirsi? E’ essere connessi con le persone a cui tieni? Ottenere quella cosa che hai sempre desiderato?
Definire la felicità può sembrare complicato. Ci sono molte filosofie riguardo a cosa sia e come ottenerla.
A volte ci sembra di rimanere incastrati in un ciclo. Potremmo passare il tempo libero sui social media, facendo shopping, guardando serie tv, ma anche se sembra che le cose stiano andando bene… a volte sembra manchi qualcosa. Potremmo sentirci contenti, ma siamo davvero felici?
Questa è fondamentalmente la differenza tra il divertimento… e la vera felicità.
Questo non significa che non dovresti divertirti! Avere degli hobby, uscire, guardare qualcosa che ti piace, sono cose che fanno tutte parte di una vita felice. Ma il solo divertimento non è sufficiente, perché la vera felicità è più duratura e profonda. E’ più resistente del semplice divertimento.
Gli scienziati hanno affermato che “più che essere semplicemente di buon umore, la felicità è uno stato di benessere che comprende il vivere una buona vita, ovvero con un significato e profonda soddisfazione.
E quando sei davvero felice, noterai che il tuo livello generale di contentezza dura più a lungo.
La vera gioia può arrivare da posti inaspettati e spesso ciò avviene quando ti apri alle persone della tua vita.
Questo potrebbe avvenire:
Nella Bibbia, Galati 5:22 dice che la gioia è uno dei frutti dello spirito o un segno che stai sentendo lo Spirito Santo. Fondamentalmente, cercare di vivere una vita di gentilezza, bontà, servizio e significato non solo ti aiuta a sentirti più vicino a Dio, ma riempie la tua vita con la vera felicità.
Una parte importante dell’esistenza umana è provare gioia, è la ragione principale per la quale siamo stati creati da Dio. La felicità non è solo per le altre persone, persone migliori, persone più ricche o persone più fortunate. E’ anche per te!
Cosa porta davvero felicità nella tua vita? Cosa ti fa sentire realmente la gioia? Pensaci per un momento.
Anche se ci sono cose, nella vita, al di fuori del tuo controllo, tu puoi ancora influenzare il tuo livello di felicità attraverso le tue azioni, le tue abitudini e le tue attitudini, tutte cose che contribuiscono a portare gioia nella tua vita.
Questo non garantisce che ti sentirai sempre felice, perché la vita è difficile. Ma ricorda che provare gioia è un processo e non solo un evento. Dovremmo sforzarci di essere grati per il buono che c’è nelle nostra vita, persino quando le cose non vanno come avremmo sperato. Anche i momenti difficili hanno uno scopo nella vita e possono rafforzarti o far uscire la parte migliore di te.
Un altro dei nostri video “Scegli adesso di essere felice”, approfondisce ulteriormente come possiamo farlo quando le cose diventano difficili.
Dai un'occhiata agli obiettivi di questo corso, per iniziare il tuo percorso per essere più felice e far diventare un albero, il tuo seme. Ci vediamo nel prossimo video!
Oltre che al divertimento, cosa ti ha reso davvero felice nell'ultima settimana?
Molti di noi hanno sentimenti, insicurezze e situazioni che continuano a buttarci giù, anche quando non è più necessario. Tuttavia, puoi risolvere le cose che stanno bloccando la tua felicità.
Tutti noi vogliamo essere felici. Ma cosa dire dei sentimenti negativi, delle insicurezze e delle difficoltà che a volte ci opprimono e ci impediscono di provare una gioia completa? Farsi carico di queste emozioni è come portare sulle spalle uno zaino pieno di mattoni. È pesante e difficile da gestire e lascia meno spazio alle cose più importanti. Quanti fardelli stai portando con te che lasceresti andare, se potessi scegliere?
Un passo che può aiutarti a mettere ordine nei tuoi sentimenti è scrivere un diario, disegnare o scrivere una lettera a qualcuno, anche senza spedirla. Tutti noi dobbiamo gestire delle emozioni, ma questo non significa che dobbiamo tenerle tutte dentro e portarle con noi.
Puoi anche fare caso al tuo modo di pensare. C’è qualcosa di positivo che deriva da queste difficili esperienze? Forse sei più forte, gentile o paziente di quanto fossi prima. Forse sei più comprensivo nei riguardi degli altri o apprezzi di più le tue benedizioni. Se non trovi nulla di positivo, va bene, ma è qualcosa su cui riflettere.
Un’altra cosa che puoi fare è parlare con qualcuno di ciò che ti preoccupa. È un buon modo per esprimere i tuoi sentimenti e può essere terapeutico sentire il parere di qualcun altro, specialmente se è una persona di cui ti fidi.
Una parte vitale del lasciar andare è anche imparare a perdonare. Cos’è il perdono? In breve, è lasciare andare i brutti sentimenti provocati da qualcuno che ti ha offeso, così da poter andare avanti. Nota che perdonare ha poco a che fare con l’altra persona, riguarda molto più i cambiamenti che avvengono in te stesso e come ti senti, a prescindere dal pentimento altrui. Non significa che tu debba perdonare cose sbagliate, ma che stai liberando te stesso dal dolore e dalla sofferenza che ti sono stati inferti.
Quindi, come si fa? Una cosa che puoi fare è metterti nei panni dell’altra persona e immaginare quali siano le sue motivazioni e come si sia sentita. Potresti compiere gesti di servizio per l’altra persona, anche se inizialmente controvoglia: c’è qualcosa, nel servizio, che lenisce la rabbia e ti da una prospettiva migliore. Infine, potresti anche pregare il Padre Celeste affinché ti aiuti a perdonare. Questo ovviamente non accadrà da un momento all’altro, ma con il tempo e l’impegno puoi liberarti dai rancori e dalla rabbia e diventare, come risultato, una persona più felice.
E se sei tu, la persona che devi perdonare? Il primo passo è fare tutto il possibile per risolvere il problema. Questo può significare scusarsi, pagare per i danni che hai fatto o provare a fare cose buone per coloro che hai ferito. E non dimenticare che puoi rivolgerti in preghiera al Padre Celeste. Tu sei Suo figlio ed Egli ti ama.
Mano a mano che cambierai e troverai soluzioni, quegli errori non dovranno più fare parte della tua vita. Il Signore disse ad Isaia: “Venite e discutiamo insieme… anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come la porpora, diventeranno come lana” (Isaia 1:18).
Non c’è nessuno che conosca quello che stai passando o che possa offrirti grande pace e guarigione, più di Gesù Cristo. Egli ti conosce e ti ama e puoi conoscerLo meglio leggendo di Lui nelle Scritture e imparando a pregare e meditare.
Potresti pensare che questo non funzioni per te o che nessuno sia ingrado di capirti, ma Lui è in grado. Egli è al tuo fianco, anche se non c’è nessun altro. Prova ad immaginare che Cristo è lì per te. Potrai non sentirti più solo, sentire un abbraccio o semplicemente provare dei sentimenti di pace.
Ora tocca a te provare alcune di queste strategie per lasciar andare i fardelli mentali. E puoi sempre guardare il video completo per avere più informazioni. Ci vediamo alla prossima!
Se sapessi che Gesù Cristo ti comprende e sa perfettamente cosa senti, come cambierebbe il tuo modo di affrontare le sfide?
Insegnare al tuo cervello a notare e assorbire influenze positive intorno a te, incoraggia la gratitudine e i pensieri positivi che ti renderanno una persona più felice.
C'è un video diventato virale in cui due genitori hanno finto di regalare alla loro figlia una banana come regalo di Natale. Dopo aver scartato il regalo, sorprendentemente, lei si è mostrata felicissima di scoprire che loro avessero incartato con cura una banana per lei. Nonostante non fosse il regalo più bello che potesse ricevere, ha riconosciuto che la banana era un cibo che lei amava e ne era grata.
La vita è piena di piaceri che portano felicità nelle nostre vite, che li notiamo o meno. Ecco perchè la gratitudine è grande, perchè controbilancia il pessimismo nel mondo.
La maggior parte di noi ha una cosa chiamata "negativity bias" o pregiudizio di negatività, il che significa che siamo biologicamente predisposti a reagire con intensità alle cose negative, al fine di aiutarci a sopravvivere in situazioni di pericolo. Sebbene sia ottimo per la sopravvivenza, a volte può pesare sulle nostre emozioni e sulla nostra capacità di sentirci felici. È per questo che la maggior parte delle notizie che leggiamo o guardiamo sono cattive, perché i media sanno che sono quelle che attirano maggiormente la nostra attenzione.
È quindi importante insegnare al cervello a notare e ricordare più spesso ciò per cui si è grati e a identificare i momenti positivi quando si verificano. I risultati di questa gratitudine consapevole possono non essere drastici, ma le piccole azioni si accumulano nel tempo.
Mi piace questa citazione di James Faust: "Il cuore grato apre gli occhi sulla moltitudine di benedizioni che ci circondano continuamente".
Parliamo di tre cose pratiche che puoi fare per concentrarti sulla positività. Il primo consiglio è quello di cercare di essere grati sul momento, in altre parole di vivere il presente. Cerca di fare caso ai momenti positivi e di riconoscerli. Puoi fermarti per un attimo, fare un bel respiro o anche trascriverlo, qualsiasi cosa serva per far sì che venga davvero percepito.
Il secondo consiglio è ricordare questi momenti. Prima di andare a letto, pensa a 2 o 3 cose positive accadute durante la giornata e rifletti su di esse. Puoi scriverle o semplicemente pensarci prima di andare a letto. L'abitudine di riconoscere consapevolmente ciò per cui sei grato ti renderà nel tempo una persona più felice.
La terza cosa che puoi fare è recitare una piccola preghiera di ringraziamento a Dio e fargli sapere per cosa sei grato. Se vuoi una piccola sfida, prova a ringraziare Dio per ogni piccola cosa che ti viene in mente e fai caso a quanto si allungherà la tua lista. Se non hai molta dimestichezza con la preghiera, abbiamo elencato alcuni suggerimenti nella sezione "Per saperne di più".
Provaci! Date un'occhiata agli obiettivi e al video completo. Alla prossima!
Una cosa che mi aiuta a dissipare le preoccupazioni quotidiane e mi fa sentire più felice e grato è la preghiera. Ma come si fa a dire davvero una preghiera? E' davvero utile?
Prayer is talking to God, your Heavenly Father. Because He’s not just some All-Knowing Mystical Being, He loves you and wants to be involved in your life! And just like all of your other relationships, you get to know Him, and feel closer to Him, by talking to Him.
Pregare vuol dire parlare con Dio, il tuo Padre Celeste. Perché Lui non è solo un essere mistico onnisciente, ma ti ama e vuole essere coinvolto nella tua vita! E proprio come in tutte le altre relazioni, parlando con Lui puoi conoscerlo e sentirti più vicino a Lui.
Quando i discepoli di Gesù gli chiesero come pregare, Egli insegnò loro il Padre Nostro. In pratica, si rivolse al Signore chiamandolo per nome, lo ringraziò per le benedizioni che gli aveva dato e poi gli chiese aiuto o le cose di cui aveva bisogno, sia fisicamente che spiritualmente.
Spesso prego in ginocchio, ma talvolta prego anche in piedi, seduto, in macchina o anche solo nella mia testa e nel mio cuore mentre proseguo con la mia giornata. Potrebbe sembrare un po’ intimidatorio o addirittura imbarazzante se non hai mai pregato prima, ma va bene così. Il Padre celeste vuole solo sentire la tua voce!
Richard G. Scott, uno dei miei oratori preferiti, ha detto: “Non preoccupatevi dei vostri sentimenti espressi in modo maldestro. Parlate semplicemente con vostro Padre. Egli ascolta ogni preghiera e risponde a modo suo”.
E la famosa autrice Joyce Meyer ha detto: “La preghiera è semplicemente un modo per parlare con Dio come un amico e dovrebbe essere la cosa più semplice che facciamo ogni giorno”.
Allora, di cosa parlare con Lui? La risposta breve è: di tutto e di più. Puoi parlargli dei tuoi amici, della tua famiglia, del tuo lavoro, di ciò che ti stressa, di ciò per cui sei grato, della tua giornata, delle tue paure o delle tue speranze e sogni. A Lui non interessano solo le cose grandi o quelle spirituali, a Lui interessa tutto di te e vuole aiutarti.
Ma Lui risponde? E come si fa a sapere quando lo fa?
Può rispondere alle preghiere in diversi modi. Può accadere che venga in mente un pensiero specifico che risponde alla tua domanda. Potrebbe rispondere attraverso una sensazione di pace e di calma, o attraverso qualcosa che hai letto nelle Scritture. Forse, grazie all’influenza dello Spirito Santo, ti sentirai bene riguardo a una delle tue scelte di vita. Potrebbe anche rispondere attraverso le parole o le azioni di qualcun altro che Egli manda nella tua vita. Di solito è un sentimento buono, giusto e di pace.
In qualsiasi modo Egli scelga di rispondere, di solito è silenzioso. Elia ha descritto la voce del Signore come una “voce dolce e sommessa” (1 Re 19:12). Un altro oratore religioso, Grant E. Barton, ha detto che “queste delicate e raffinate comunicazioni spirituali [che si ottengono quando si prega] non si vedono con gli occhi, né si sentono con le orecchie”. E anche se viene descritta come una voce, è una voce che si sente, più che che si ascolta. … Lo Spirito non attira la nostra attenzione gridando o scuotendoci con mano pesante. Piuttosto sussurra”.
In sostanza, se si tratta di un impulso, di un pensiero, di un’impressione o di un sentimento positivo, se è qualcosa che ti rende una persona migliore e aiuta te o gli altri, è probabile che venga da Dio. Le Scritture dicono: “Ogni cosa che invita e incita a fare il bene, e ad amare Dio e a servirlo….e a persuadere a credere in Cristo, è mandata mediante il potere e il dono di Cristo; pertanto potete sapere, con conoscenza perfetta, che è da Dio.” (Moroni 7:13).
Parte della preghiera consiste nel confidare in Dio, nel fatto che Lui sa cosa è meglio e che ha i suoi tempi. A volte le risposte arrivano immediatamente. A volte ci vuole un po’ di tempo. A volte la risposta è addirittura “no” o “non ancora”, se qualcosa non è l’opzione migliore per noi in questo momento, per quanto possiamo desiderarla. A volte Egli vuole che tu scelga e agisca per te stesso, andando avanti nel miglior modo possibile. Anzi, spesso la risposta arriva in un secondo momento, a conferma che hai fatto la cosa giusta. Che si tratti di una risposta rapida o tardiva, Dio risponderà sempre a modo suo e dirigerà la tua vita per il meglio. Il suo scopo ultimo è la tua felicità.
La preghiera può essere un’enorme fonte di forza. Quando prego, mi sento vicino al mio Padre celeste e so che c’è qualcuno che mi conosce, mi ama e ha il potere di aiutarmi per qualsiasi cosa. La preghiera rende più facile sentirsi grati per tutto ciò che ho ed essere più felici, nonostante le difficoltà che si presentano.
Pregare mi aiuta anche a sentirmi in pace e mi dà la certezza che le cose si risolveranno, anche se non vedo soluzioni immediate. A volte è bello sfogarsi ed esprimere le proprie preoccupazioni, frustrazioni o ferite senza giudizio e sentire che Lui capisce. Mi aiuta ad amare di più gli altri, a essere una persona migliore e mi dà la forza di andare avanti e di vivere la mia vita al meglio e più felice.
Se hai ancora delle domande o vuoi saperne di più non esitare a contattarci!
How does it affect your day when you feel more gratitude?
Sapevi che pensare e preoccuparti meno di te stesso e preoccuparti di più degli altri può effettivamente renderti più felice nel lungo termine?
Finora abbiamo parlato di cambiare prospettiva per sentirsi più felici. Parliamo adesso di guardare aldi fuori di te stesso, perché anche questo può darti altrettanta gioia. Prendersi davvero più cura degli altri può effettivamente renderti più felice nel lungo termine.
Molti di noi presumono che il servizio, per essere ritenuto significativo, debba essere eclatante, che richieda molto tempo ed impegno, come prendere parte ad una missione umanitaria o devolvere ingenti somme di denaro in beneficienza. Se riesci a farlo, è fantastico! Ma ricorda: si può servire il prossimo anche in modi semplici. Puoi portare dei dolcetti ai tuoi vicini, prenderti cura gratuitamente degli animali o semplicemente ascoltare qualcuno che è solo. Esistono innumerevoli modi di servire, ma puoi cercare le tue opportunità perché sono OVUNQUE, e diverse per ogni persona. Prova a iniziare con qualcosa di semplice. Un atto di servizio alla volta.
Ecco un esempio. Una delle dirigenti della mia chiesa, Michelle Craig, ha raccontato la storia di come avesse la sensazione di dover smettere di guardare il telefono quando faceva la fila. In seguito, si trovò in fila al supermercato e vide un uomo anziano che stava comprando del cibo per gatti. Si sentiva un pò a disagio ma gli chiese comunque: "Vedo che ha un gatto!". Si sentì un po' sciocca a dirlo, ma l'uomo alzò lo sguardo e disse: "Sì, è coì!". Parlarono un po' e, poi, lui disse: "Sa, non l'ho detto a nessuno, ma oggi è il mio compleanno". Non sapeva che il suo semplice gesto avrebbe potuto portare all'unico augurio di compleanno o gesto gentile ricevuti da quell'uomo quel giorno.
Come nella storia di Michelle, in molti casi tutto comincia da un “sentimento” che ci spinge a servire. Nella mia fede, questa è ciò che chiamiamo “luce di Cristo”, che fa parte di tutti noi, di tutti i figli di Dio. Questa luce di Cristo, conosciuta anche come coscienza, opera insieme ai suggerimenti dello Spirito di Dio, per guidarci a fare il bene. Alcune persone la descrivono come un sentimento straordinario che porta calore, che li aiuta a sentire l’amore, la conferma o l’incoraggiamento di Dio.
Anche se non hai mai veramente sentito il desiderio di servire qualcuno, quando ci provi, si accende una scintilla dentro di te che ti dice che quello che hai fatto è buono. E questo ti rende una persona più felice. Quindi, attingi a quella parte di te stesso. Rifletti e considera chi, intorno a te, potrebbe aver bisogno di una mano o di un amico. Spesso quella persona ti viene in mente.
Il servizio non solo ti rende una persona più felice, ma rafforza anche la tua connessione con Dio.
Gesù ha parlato anche di questo. Disse: “In quanto l’avete fatto all’ultimo di questi… l’avete fatto a me”. In pratica, ogni volta che servi uno dei figli del Padre Celeste, anche Lui sente e apprezza quell'atto di servizio.
Adoro questo proverbio cinese: "Se vuoi la felicità per un'ora, fai un pisolino. Se vuoi la felicità per un giorno, vai a pescare. Se vuoi la felicità per un anno, eredita una fortuna. Se vuoi la felicità per tutta la vita, aiuta qualcuno."
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Chi conosci che senti potrebbe aver bisogno di una mano? Scrivi alcune idee su come puoi servirlo.
Puoi scegliere di essere felice. E' una scelta. Richiede azione, richiede determinazione ed impegno. Quindi, in ultima analisi, la tua felicità dipende da te.
Finora abbiamo parlato molto di felicità. Quindi, riassumiamo tutto con questa domanda, ora che abbiamo utilizzato alcuni consigli utili in questo percorso.
Dopo tutto quello che possiamo fare, la felicità è una scelta?
Crediamo che in qualche misura lo sia.
Nei giorni particolarmente difficili, non è facile convincersi di sentirsi bene. Le emozioni negative sono una parte normalissima dell'essere umano, quindi non aspettarti di essere felice in ogni momento della giornata. Tuttavia, ci sono piccole decisioni che possono riempire la tua vita con maggiore felicità.
Prima di tutto, puoi lavorare sulla tua prospettiva. C'è qualcosa di positivo che è emerso dalle cose che hai vissuto ultimamente? Probabilmente, le difficoltà che hai affrontato ti hanno reso migliore, dato lezioni di vita e rafforzato come persona. La prospettiva non fa andare via le difficoltà, ma le rende più semplici da affrontare.
Prova a ricordare che i momenti difficili non durano per sempre e che anche loro passano. Il dolore diminuisce. La sofferenza per una perdita si affievolisce con il tempo e le cose non sono sempre brutte, anche se sembra che non miglioreranno mai. Dio non vuole che abbiamo delle vite miserabili. Quando guardi la vita attraverso la lente della fede, è più semplice vedere il quadro completo o come lo vede Dio. Anche ora, quello che vivi ora è davvero una piccolissima parte di tutta la tua esistenza perché, come sai, c'è molto più di questa vita. Puoi scoprire qualcosa di più nel percorso "Sentire l'amore di Dio".
Secondo, prova a non basare la tua felicità su un evento: quando prenderai la laurea, quando avrai la promozione, quando ti sposerai o viaggerai per il mondo. Spesso ci convinciamo che saremo felici quando accadrà qualcosa di specifico. Poi, quel momento arriva, e siamo punto e a capo, aspettando il momento in cui un'altra cosa arriverà nella nostra vita a renderci felici.
Perché immaginiamo che saremo felici in futuro? Credo sia perché non sempre vediamo cosa ci rende felici adesso.
Cristo ci ha dato un insegnamento a questo riguardo. Ha detto: "Perciò non preoccupatevi dicendo: Cosa mangeremo? Cosa berremo? o Come ci vestiremo? Poiché il Padre vostro che è nei cieli sa che avete bisogno di tutte queste cose. Non preoccupatevi per il domani, perché il domani si preoccuperà per sé stesso.”
Quindi, invece di preoccuparti per ciò che ti aspetta, segui l'invito di Cristo e apprezza il momento in cui ti trovi e scegli di essere felice lungo il cammino.
Spero ti sia piaciuto questo percorso. Guarda anche gli altri alberi e percorsi di questo sito per continuare a crescere. Se vuoi parlare con gli altri utenti, unisciti alla nostra community per restare motivato, avere supporto e condividere i tuoi progressi.
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